Se siete appassionati di escursioni, campeggio e amate pernottare sotto un tetto di stelle, allora questo breve articolo può fare per voi. Personalmente pratico il campeggio sin dal infanzia, quando partivo con mio padre e i miei fratelli per una settimana di campeggio su qualche isola italiana. Qui il campeggio era più strutturato, dato che in Italia è per lo più proibito praticare il campeggio in natura libera, senza appoggiarsi ad una struttura apposita.
In Tunisia tuttavia il campeggio libero è una pratica comune e non è vietato dalla legge. Ciò vale soprattutto per le zone costiere ed è possibile piantare la propria tenda su qualunque spiaggia, poiché la spiaggia è considerata un luogo pubblico ed è accessibile a tutti.
Allora che aspettate?! Prendete la vostra tenda in spalla, e via verso l’avventura.
Il campeggio è molto praticato in Tunisia, soprattutto da gruppi di giovani e in ogni stagione, dato che anche gli inverni qui sono abbastanza miti, senza eccessivi cali di temperatura la notte.
Mi trovo in Tunisia da poco più di due settimane e ho avuto la fortuna di essere stata invitata già due volte per un’avventura simile. Qui di seguito vi racconterò come è andata.
Klibia e Al Hawariya
La scorsa settima in occorrenza di una delle più importanti feste del mondo musulmano, “L’aid kebir”, molti tunisini si prendono qualche giorno libero dal lavoro, per trascorrere del tempo per lo più in famiglia. Allora, durante questi giorni Selim, il mio Host e sua moglie Alyssa , mi hanno invitato a partire con loro per due giorni di campeggio in Spiaggia. La tenda mi è stata data in prestito da un loro amico, Melek. Preso l’occorrente ci siamo diretti verso la stazione di “louage”( piccoli van che collegano varie città tunisine e sono tra i mezzi di trasporto più comuni e economici del paese). Dopo circa due ore di strada siamo giunti alla nostra destinazione: la città costiera e turistica di Klibia.
Klibia si trova nella regione tunisina chiamata “Cap bon”, una lingua di terra situata a Nord-Est del paese, e nota per le sue spiagge favolose. In città abbiamo fatto una meritata pausa caffè e abbiamo poi percorso a piedi i 4 chilometri che ci separavano dalla spiaggia.
A causa dei giorni festivi, la spiaggi era molto frequentata e abbiamo camminato ancora un po’ per trovare un posto un po’ più appartato. Date le alte temperature abbiamo passato la giornata in acqua e passeggiando per la spiaggia. Ho poi assistito a una partita semiprofessionale di beach volley, sport molto praticato nella regione. Calato il sole siamo rimasti a chiacchierare accanto alle tende e abbiamo preso una bella notte di sonno sopra un tappeto di fina e morbida sabbia bianca.
Ci siamo svegliati abbastanza presto a causa delle alte temperatura già di mattino, e abbiamo deciso di proseguire il campeggio in un altro luogo.
Prima abbiamo visitato la fortezza punica di Klibia, che con i suoi più di 2000 anni sovrasta la cittadina e regala delle viste impressionanti. Ci siamo poi diretti in Luage verso una cittadina chiamata Al Huwariya, a mezz’ ora di distanza, e abbiamo fatto rifornimento di cibo e acqua a sufficienza per passarvi l’intera giornata.
La cittadina è molto pittoresca e si respira aria autentica, lontana dai grandi agglomerati turistici. Abbiamo percorso una bella strada sterrata con vista mare e dopo 40 minuti circa abbiamo trovato il nostro piccolo paradiso personale. Una caletta rocciosa dove sfociava una fonte di acqua minerale deliziosa.
Non abbiamo esitato un attimo, e posate le nostre cose siamo partiti per un tuffo. Se siete amanti della roccia questo posto fa per voi. Il paesaggio spoglio e roccioso è molto pittoresco e le acque sono più profonde e fresche, ed è possibile esplorare i fondali e tuffarsi dalle piattaforme rocciose
Questo è anche il punto più a est della Tunisia, separato dall’ Italia (isola di Pantelleria) da soli 70 chilometri di mare. Abbiamo poi assistito ad un tramonto incredibile, e preparato la nostra cena sul fornelletto a gas. La sera si è alzato un po’ di vento ma siamo riusciti a ripararci nelle nostre tende, e l’indomani in mattinata siamo ripartiti, direzione Tunisi.
Ghar el Melh e Cap Farina
Qualche giorno dopo sono stata invitata spontaneamente e all’ultimo minuto a unirmi in campeggio a un gruppo di amici conosciuti al Nomadic bike caffè di Bardo: Selih, Marwen e Yasmin, con l’aggiunta del simpatico cagnolino Caramel. Dopo aver comprato il necessario per preparare la cena, siamo partiti per un’oretta di strada fino ad a arrivare al paese costiero di Ghar el Melh.
Il Paese è molto bello e con una storia antica. Ci siamo fermati per un caffè al vecchio porto con vista sull’antica cinta muraria che dà proprio sul mare.
Dopodiché abbiamo camminato per circa 1 ora e mezza lungo una strada sabbiosa, che sembrava far parte di un enorme duna di sabbia rivestita di pini. Il percorso è stato un po’ faticoso ma molto pittoresco, e infine abbiamo raggiunto il punto più alto del cosiddetto “Cap Farina” giusto in tempo per il tramonto. La vista era mozzafiato, poiché il promontorio si trova a picco sul mare, e ci siamo goduti uno dei più bei tramonti di sempre. In questo caso non abbiamo nemmeno piantato le tende, perché i miei amici conoscevano il luogo e ci siamo sistemati in un bel posticino riparato sotto un pino, ascoltando musica e preparando la cena.
Salih ha preparato un fuoco, grazie alla grande quantità di legna secca a disposizione, e abbiamo iniziato a tagliare aglio, cipolla, pomodori, peperoni piccanti aggiungendo poi harissa e spezie per preparare il tipico piatto chiamato “Shakshuka”. È un piatto comune in medio oriente e Nordafrica, facile da preparare e delizioso. Una volta che si crea una salsa con gli ingredienti nominati si aggiungono le uova ed il tutto si mangia accompagnato dal pane. La cena è stata davvero deliziosa, e abbiamo passato il resto della serata chiacchierando, giocando e osservando le dune illuminate dalla luna piena.
La mattina dopo siamo scesi prendendo una scorciatoia. Dovete sapere che in Tunisia molte foreste presentano delle parti disboscate di una decina di metri di larghezza, create per evitare l’espansione dei fuochi silvestri durante la calda stagione estiva. Allora siamo scesi di corsa lungo una di queste lingue divisorie di sabbia, divertendoci molto, e gettandoci in mare appena arrivati alla spiaggia sottostante.
Entrambe le esperienze sono state fantastiche per me, in quanto amante della natura e del campeggio, e mi sono sentita più connessa con la natura e con le persone con cui ho condiviso questa esperienza.
I tunisini sono molto spontanei e ospitali, e non tarderanno ad invitarvi ad accompagnarli in una simile avventura, anche se vi conoscete da poco tempo. Allora vi consiglio vivamente di perdere lo zaino in spalla e partire con loro!