Tunisi offre una grande possibilità di esperienze. Basta chiacchierare con le persone del luogo per essere catapultati nella vita reale della città. Per noi è stato proprio così; durante la festa di compleanno di Selim, al Nomadic Bike coffee & food ho conosciuto Nedra Riahi, la quale mi ha invitata a casa sua per farmi apprendere il lungo processo di preparazione del cous cous, frutto dell’antica tradizione tunisina. Due giorni dopo, infatti, ero già a casa sua, un luogo molto accogliente con un terrazzo che sapeva di piacevoli serate d’estate. Federica, la mia compagna di viaggio ed Hela, un’entusiasta amica tunisina, ci hanno aiutato in tutte le fasi della preparazione del piatto.
Per chi non lo sapesse, il cous cous tunisino è diverso rispetto al cous cous marocchino; il primo appare rosso, il secondo appare invece giallo. Le donne tunisine infatti usano un sugo speziato mentre in Marocco si è soliti usare la curcuma per dare al piatto un colore giallo. Insomma dopo avermi dato il suo grembiule, Nedra ha iniziato a preparare.
Per me è stato un onore preparare questa pietanza con lei sia perché ho vissuto un’esperienza all’interno della cornice vera di una casa tunisina sia perché Nedra è una cuoca, su prenotazione, per la gente del posto e per i turisti di tutto il mondo. Nel mio grembiule e alle mie spalle, come potete vedere, trovate il suo marchio e questa è la sua pagina Instagram: https://instagram.com/neds_sweets?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==
Non esitate a contattarla se avete voglia di mangiare il vero cous cous tunisino!
Tra gli ingredienti utilizzati: la curcuma, l’harissa (una salsa piccante), il tabel (una miscela di spezie), la salsa di pomodoro, la carne, i ceci e le verdure. Ogni momento della preparazione del piatto segue una ritualità precisa; mi ha colpito molto la fase di sgranatura del cous cous. Quando l’ho fatto presente a Nedra, mi ha risposto: “per fare il cous cous ci vuole tempo e passione”, a conferma dell’attenzione che i tunisini dedicano a questo piatto. Infine abbiamo presentato la pietanza in piatti di terracotta decorati a mano.
Da siciliana, questi ultimi, mi hanno ricordato gli antichi piatti utilizzati, un tempo, dalle donne dell’Isola per la preparazione del concentrato di pomodoro. Questi oggetti di artigianato si trovano ovunque tra le piccole botteghe della Medina, la città vecchia di Tunisi. Se avete spazio in valigia, potete comprarli anche voi!
Così, noi quattro insieme agli amici ospiti Malek e Marwen, abbiamo apparecchiato la tavola nello splendido terrazzo ed iniziato a mangiare. A Tunisi avevo già mangiato il cous cous, ed in generale l’ho sempre mangiato nei ristoranti tunisini in Italia. Mai, però, avevo gustato un piatto così ben fatto. Il cous cous di Nedra è buonissimo, perfetto, una delizia per il palato!
Poco prima di iniziare a mangiare la padrona di casa ci aveva spiegato che l’usanza tunisina è quella di mangiare, tutti insieme, dallo stesso piatto. Noi abbiamo accettato l’usanza per vivere appieno l’esperienza ma, se non lo preferite, siete liberi di non farlo. Abbiamo anche bevuto il Leben, una bevanda molto particolare prodotta in Medio Oriente ed in Nord Africa, a base di latte fermentato. Questa bevanda si gusta per equilibrare il piatto principale, ricco di spezie.
Per finire abbiamo assaporato i suoi dolci ed il tè alla menta, tanto famoso in Tunisia.
Sembrava che la serata fosse finita quando Nedra ed i ragazzi ci hanno proposto di ballare le tipiche danze tunisine. Abbiamo imparato i passi, cantato insieme a loro e ballato fino a notte fonda. È stata una serata indimenticabile, ricca di accoglienza, sapori tipici e belle energie. Vi consiglio di fare questa esperienza!Vi va di conoscere Nedra e gustare la sua cucina? Vi assicuro che non ve ne pentirete! 😉
Lucia Messina