I mercati sono indubbiamente autentici specchi di culture, cibi e tradizioni locali. Perdersi in essi può rappresentare una vera e propria immersione nel paese che si sta visitando. I mercati ci conducono lungo un viaggio elettrizzante fatto di molteplici sfaccettature. Allora, se come me siete amanti di mercati, questo articolo può interessarvi.
La Tunisia infatti, condivide gli altri paesi del nord Africa la cultura dei mercati. Mercati aperti, chiusi, in strade, vicoli, cosiddetti “souk”, domenicali, giornalieri, di vestiti, alimenti, animali,, e così via per una lunga lista. Non vi sarà difficile infatti incontrarvi persi in uno di essi, anzi sarà quasi impossibile schivarli. I mercati rappresentano luoghi di scambi e incontri per eccellenza, e qui di seguito vi guiderò tra due dei miei mercati preferiti della capitale tunisina : Il mercato centrale, e le “fripes” lungo le strade del centro città. Entrambi non si trovano forse tra le attrazioni principali nelle guide turistiche, ma occupano una posizione centrale nella città e non vi sarà difficile incontrarli.
Alla scoperta del mercato centrale “ Le Marchè centrale”.
Il mercato centrale di Tunisi è uno dei luoghi commerciali più importanti del centro di Tunisi, e del paese intero. Si trova all’incrocio tra le Rue Charles-De Gaulle, la rue d’Allemagne, la rue d’Espagne et la rue d’Italie, evocandone la vicinanza a l’Europa e la sua atmosfera cosmopolita.
I quattro edifici che compongono il mercato centrale presentano un interessante combinazione tra l’Art Déco coloniale e lo stile architettonico tipicamente arabo, creando uno stile unico che traduce la complessità storica e gli intrecci culturali caratteristici del paese.
Recentemente l’edificio è stato restaurato e i lavori sono terminati nel 2007, realizzati dall’Associazione per la Salvaguardia della Medina di Tunisi che ha permesso di restaurare e riqualificare l’edificio.
L’edificio originale del mercato risale al 1891 e le sale retrostanti sono state aggiunte successivamente.
È composto da aree distinte: un’enorme sala del pesce dove è possibile osservare il pesce fresco pescato localmente che viene pesato, sventrato e squamato in modo teatrale; una sala centrale dove si vendono cumuli di harissa piccante e spezie di profumi e origini intriganti , collane di frutti secchi ,vaschette di olive carnose e blocchi di formaggi di vari tipi, da quelli freschi simili alla feta a quelli più stagionati. A me per esempio è stato offerta una fetta di “pecorino” tunisino. Per ultimo vi è il grande reparto ortofrutticolo, posizionato nella zona posteriore.
Il mercato centrale è infatti anche noto con il nome di “Fondouk al Ghalla”, che letteralmente significa “locanda della frutta”.. La maggior parte dei prodotti esposti sono prodotti locali, provenienti dalle vicinanze della capitale o dalle regioni limitrofe. Ciò vi fara scoprire i prodotti di stagione della gastronomia locale. È possibile certo trovare anche prodotti di importazione, come ad esempio banane e kiwi, contraddistinti da prezzi più elevati. I 12000 metri quadrati del mercato ospitano all’incirca 350 banchetti. Allora vi consiglio di riservare un po’ di tempo per aggirarvi tra i suoi vicoli. È consigliato esplorarlo specialmente di mattina, infatti è questo il momento della giornata dove Il mercato è particolarmente vivace, e dove è possibile trovare i prodotti più freschi .
Affidatevi ai vostri sensi, affinate soprattutto la vista e l’olfatto, e passeggiate tra le bancarelle per farvi un’idea degli odori e sapori della capitale tunisina!
Come è vero per la maggior parte dei mercati del mondo, anche il mercato di Tunisi è una finestra aperta sulla cultura e le tradizioni del paese, e non solo culinarie. Infatti è molto facile iniziare conversazioni di vario tipo con i venditori locali, che saranno felici di parlarvi dei prodotti in vendita, come anche della loro maniera di coltivazione o produzione. Finendo poi per parlarvi delle feste tradizionali durante le quali determinati prodotto vengono adoperati (come l’esempio della polvere di Hennè ,adoperata dalla futura sposa in una cerimonia alla veglia del matrimonio).
Vi consiglio allora di lasciarvi andare a questi stimoli e conversazioni in modo da vivere un vero e proprio tuffo nella cultura tunisina. Personalmente non avevo in mente nulla di particolare da comprare al mercato, tuttavia sono uscita un’ora e mezza dopo con qualche prodotto ma soprattutto con un bel bagaglio di storie, impressioni, e aneddoti da raccontare.
Se viaggerete in altre città del paese scoprirete che ovunque i mercati alimentari offrono un’ottima introduzione alla cultura locale e il Marché Centrale di Tunisi è particolarmente suggestivo.
La “Fripe”: vera e propria istituzione.
L’origine dell’abbigliamento di seconda mano è principalmente legata alla sovrapproduzione di abbigliamento nei paesi del nord, favorita dall’ascesa del ”Fast-fashion”. Negli anni ’80 e ’90, infatti, la collezione di abiti usati è cresciuta e si è diffusa in tutta Europa.
Il negozio dell’usato “ Fripe” è nato in Tunisia anche prima che divenisse una tendenza europea. Questa abitudine di dare una seconda vita ad indumenti o utensili usati nasce in Tunisia infatti dopo la seconda guerra mondiale. Ciò significa che è radicata nelle abitudini di consumo dei suoi cittadini da varie generazioni, e questo tipo di mercati fanno ormai parte integrante del paesaggio urbano, e sono inseriti in un tessuto socio-economico, che sostiene lavorativamente più di 200.000 persone nel paese.
Situato nel sobborgo settentrionale della vecchia Tunisi, vicino a Bab El Khadhra, il mercato di Sidi Bahri è una manna dal cielo per chi vuole fare acquisti a buon mercato. Accedendovi da rue de Madrid si viene proiettati in un souk dove sono allineati bazar e bancarelle. L’offerta è varia. Frutta e verdura vanno di pari passo con i negozi dell’usato e altri prodotti per la casa di uso quotidiano. La maggior parte delle bancarelle pero è dedicata al vestiario.
L’abbigliamento usato è sia una necessità economica che una passione in Tunisia. Ogni anno, più di 8.000 container da tutto il mondo sbarcano al porto di Tunisi. La Tunisia è davvero uno degli hub di questo mercato in forte espansione. Dopo lo smistamento e il riconfezionamento, gli abiti verranno rivenduti sul mercato locale.
Tra le bancarelle è davvero possibile trovare abbigliamento per ogni gusto. Da indumenti sportivi, stivali, cinture, borse di cuoio e vestiti di marca. Basta solo avere un po’ di pazienza per rovistare tra i vari banchi. Fare shopping alle fripe è accettato in Tunisia, e accomuna varie classi sociali. Vi divertirete molto in questi vicoli pieni di vita, anche perché i tunisini sono molto curiosi e diretti, e facilmente inizieranno a chiacchierare con voi o a darvi consigli su quale indumento vi stia meglio.
I prezzi degli indumenti variano, ma si può partire addirittura da 500 millimes (intorno a 15 centesimi) a pezzo. Inoltre vi sono negozi o banchetti specializzati nella vendita di uno specifico tipo di indumenti, come scarpe, o cinture; il che vi renderà la vita più facile qualora cerchiate un pezzo in particolare.
Insomma, vi consiglio vivamente di fare una passeggiata in una delle innumerevoli fripes del paese, vere e proprie istituzioni.