Tunisi tra calore, sapori e stupore.

Tunisi tra calore, sapori e stupore.

Tunisi appare ai miei occhi come una grande comunità di amici che accoglie e aiuta, quando ne hanno bisogno, i turisti del mondo con naturale spontaneità. Questa estate io e la mia compagna di viaggio Federica abbiamo avuto l’occasione di essere ospitate, per due settimane, dalla grande famiglia di Nomadic Bike. Siamo a Tunisi da pochissimi giorni ma, tramite gli occhi del gruppo di Nomadic, abbiamo già assaporato la realtà di questa meravigliosa cultura. Appena arrivate ci hanno accolte con la sacralità del pranzo in famiglia della domenica; la signora Samia ci ha preparato il tipico cous cous tunisino e ci ha spiegato che questo piatto  è diverso in ogni casa; ogni famiglia lo prepara a suo modo, con una ricetta tramandata di generazione in generazione. Delizioso per il nostro palato !

Nel pomeriggio Malek, il nostro amico- mentore, ci ha condotto per le vie della città; per pura casualità, abbimo incontrato un signore che ci ha fatto scoprire un antico palazzo della Medina, la città vecchia di Tunisi. Nel palazzo abbiamo ammirato gli splendidi tappeti tunisini, frutto del lavoro di artigianaato delle donne  tunisine. Queste ultime ci hanno permesso di indossare alcune stoffe, trasformandoci in donne tuareg e ci hanno guiudate dentro al palazzo, fino in cima, dove con stupore abbiamo ammirato il panorama da un’antica terrazza piena di ceramiche .

Subito dopo abbiamo conoscito Haifa e Charfi con i quail abbiamo chiacchierato e bevuto il tè in un caffè della Medina. Ci hanno spiegato che per I tunisini il tè con le foglie di menta ed il caffè rappresentano un momento conviviale. I nostri nuovi amici hanno provato, giocando, ad insegnarci l’alfabeto arabo. Se non l’avete mai fatto, provate a leggere il loro alfabeto. Vi assicuro che l’impresa non è affatto semplice!

In serata tutti insieme ci siamo spostati in macchina verso una città molto turistica, Marsa; vale la pena fare un salto per visitarla  e gustare un gelato nella gelateria Petit Salem, la più antica della città.

Medina come la  Kasbah di Sicilia.

Quando il giorno seguente Malek ci ha proposto di tornare nella Medina di Tunisi per poterla visitare con più attenzione, non ci aspettavamo di incontrare una fiumana di persone tra le sue strade. Il giorno precedente  avevamo vissuto un luogo quasi desolato. La domenica, infatti, è il giorno di riposo per i commercianti e le persone che vivono in città. Durante la settimana, invece, la Medina si accende di luci e colori, di negozi ricchi di spezie, cibi, profumi, oli essenziali, gioielli, pelli e stoffe di ogni tipo. Per due denari, circa sessanta centesimi, abbiamo mangiato un panino buonissimo colmo di spezie e salse piccanti, al Kafteji Faouzi che potrete trovare presso la via Rue Tourbet El Bey. L’esperienza vissuta in questo luogo mi ha catapultato in Sicilia e nello specifico nel centro storico di  Mazara del Vallo, ovvero la Kasbah, una delle tante realtà peculiari dell’isola. Molti probabilmente non lo sanno ma in Sicilia, esiste una città in provincia di Trapani che accoglie una grande comunità tunisina. I vicoli della Kasbah di Mazara del Vallo somigliano tantissimo al labirinto della Medina di Tunisi.

Note : Federica nel cuore di Medina (Tunisi)

Le ceamiche ma soprattutto le porte degli antichi palazzi della Medina, che si possono ammirare in altri luoghi, come nella splendida e bianca Sidi bou Said, somigliano a quelle della città siciliana.

Note: Io nel cuore della Kasbah (La porta azzurra di Mazara del Vallo TP)

Questo aspetto rende tangibile la mescolanza tra le due culture: italiana e tunisina e mostra quanto la Tunisia sia culturalmente e fisicamente vicina a noi. Basta affacciarsi sul Meditteraneo, dalla costa trapanese della Sicilia, e immaginare che al di là del mare vivono i nostri vicini, con tutta l’ospitalità che spontaneamente sono pronti ad offrire.

Lucia Messina